La Turchia si divide ancora una volta: questa volta la questione riguarda il ruolo da assumere rispetto alla crisi egiziana e la sua politica estera, fiore all'occhiello del governo di Recep Tayyip Erdogan, viene messa sotto accusa da coloro i quali pensano che il Paese farebbe bene a restarsene tranquillo e occuparsi dei propri non pochi problemi interni, anziché farsi prendere dalla tentazione di approfittare dell'attuale situazione dell'Egitto per cercare di prenderne il posto nello scacchiere medio-orientale. Inoltre, proprio mentre Erdogan esortava Mubarak ad ascoltare la voce del suo popolo, in Turchia la polizia interveniva reprimendo duramente alcune manifestazioni di piazza a colpi di manganelli, lacrimogeni e liquidi urticanti sparati dagli idranti.
Tutto questo mentre all'orizzonte cominciano a profilarsi le elezioni parlamentari della prossima estate nelle quali Erdogan sarà costretto a ripetere l'exploit del 2007 se non vorrà vedere drasticamente ridimensionato il suo potere ma anche il suo futuro politico.
Su questi temi potete ascoltare qui di seguito la mia intervista per Radio Radicale a Marta Ottaviani, corrispondente per La Stampa, l'Avvenire e l'agenzia TMNews, nonché autrice di "Cose da turchi" e "Mille e una Turchia (e dell'ominimo blog sul sito della Stampa).
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