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giovedì 24 marzo 2016
KARADZIC CONDANNATO A 40 ANNI PER CRIMINI DI GUERRA E GENOCIDIO
Il Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia ha giudicato l'ex capo politico dei serbi di Bosnia colpevole per il genocidio di Srebrenica, l'assedio di Sarajevo e altri crimini commessi durante la guerra del 1992-95. La corte ha invece giudicato non sufficienti le prove per l'accusa di genocidio relativa ai fatti avvenuti in una serie di villaggi.
Radovan Karadzic mentre ascolta la sentenza
Quarant'anni di carcere: questa la condanna decisa dalla 3a sezione del Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia al termine del processo di primo grado contro Radovan Karadzic, l'ex leader dei serbi di Bosnia durante il conflitto degli anni '90, giudicato colpevole di genocidio, uccisioni, deportazioni e altri crimini di guerra. Una sentenza che sulle prime ha scontentato molti: la difesa, ovviamente, ma anche i parenti delle vittime e i sopravvissuti che speravano nella condanna all'ergastolo chiesta dal procuratore Tieger. Inoltre la corte non ha ritenuto sufficienti le prove che volevano dimostrare l'esistenza di un piano genocidiario premeditato e organizzato dalla dirigenza serbo-bosniaca fin dall'inizio del conflitto. Altro elemento di delusione è che la sentenza è giunta a più di vent'anni dai fatti, a quasi un anno e mezzo dalla chiusura di un processo durato 5 anni che si è celebrato dopo ben 13 anni di latitanza dell'imputato che nel frattempo aveva potuto vivere pressoché indisturbato nonostante sul suo capo pendesse una taglia di 5 milioni di dollari. Una latitanza durata fino al luglio del 2008 quando Karadzic, grazie ai cambiamenti politici che nel frattempo erano avvenuti in Serbia, fu finalmente arrestato a Belgrado dove esercitava la professione di medico specializzato in medicina alternativa e psicologia sotto il falso nome di Dragan David Dabic.
Oltre che per il massacro di Srebrenica, il più grave crimine di guerra compiuto in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, costato la vita a oltre 8000 bosgnacchi maschi e giudicato come genocidio dalla giustizia internazionale, la Corte ha giudicato Karadzic responsabile anche di omicidio e persecuzione di civili per le atrocità commesse durante i 44 mesi dell'assedio di Sarajevo nel quale morirono circa 10mila persone. A questi reati si aggiunge la "presa di ostaggi" compiuta con il sequestro di 284 caschi blu dell'Onu usati come scudi umani contro i bombardamenti della Nato. Il tribunale dell'Aja ha ritenuto invece insufficienti gli elementi forniti dall'accusa per estendere l'accusa di genocidio anche agli eccidi compiuti a Bratunac, Prijedor, Foca, Kljuc, Sanski Most, Vlasenica e Zvornik. Per questi episodi Karadzic è stato comunque ritenuto colpevole di crimini contro l'umanità, omicidio e persecuzione.
Il video delle lettura della sentenza di condanna per Radovan Karadzic
Alla lettura delle sentenza, nell'aula del tribunale internazionale all'Aja, hanno assistito rappresentanti delle associazioni delle Donne e Madri di Srebrenica, degli ex detenuti dei campi di concentramento, delle Donne vittime di guerra, dei Genitori dei bambini uccisi e rappresentanti di altre organizzazioni giunti appositamente dalla Bosnia, assieme a decine e decine di giornalisti, diplomatici e insegnanti, ricercatori e rappresentanti della società civile.
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